Oculopatie

rovesti

 

 

Gian Luca Rovesti, drMedVet, dipl. ECVS
Via della Costituzione, 10
42025 Cavriago -Reggio Emilia
tel. 0522 371044
fax 0522 576183
email [email protected]

Laureato a Parma nel 1982, ha lavorato fin dall’inizio della sua carriera presso la clinica “M. E. Miller”,
di Cavriago (RE). Ha frequentato numerosi corsi e congressi in Italia e all’estero, e ha trascorso
periodi di studio presso le Università di Zurigo, del Colorado, della Florida e di North Carolina, e
presso il centro privato Gulf Coast Veterinary Specialists a Houston. Ha seguito tutto il percorso richiesto
per l’accesso all’esame d’ammissione al College Europeo dei Chirurghi Veterinari (ECVS),
che ha superato al primo tentativo nel 1997. Ha presentato circa 130 relazioni in congressi sia nazionali
sia internazionali, fra cui il congresso dell’American College of Veterinary Surgeons (ACVS). E’
stato direttore del Corso AO avanzato, di corsi di vie d’accesso e tecniche di riduzione in ortopedia, e
di corsi di chirurgia generale e oftalmica. Attualmente ricopre l’incarico di responsabile della chirurgia
presso la clinica Miller. E’ autore di circa cinquanta pubblicazioni, di cui alcune su riviste o atti
internazionali, e di 3 paragrafi sull’edizione 2005 del manuale AO. E’ primo autore del CD interattivo
“3D models in veterinary orthopedics and traumatology”.
I suoi interessi principali sono la trazione scheletrica intraoperatoria, la fissazione esterna ibrida, e le
metodiche di ricerca delle oculopatie ereditarie mediante test sul DNA.


L’IMPORTANZA DEI TESTS SUL DNA……
del dr.Gian Luca Rovesti

La specie canina è affetta da numerose patologie di tipo genetico-ereditario, ed è riconosciuta come la specie animale maggiormente affetta da patologie ereditarie dopo l’uomo. Per tale motivo, la branca della medicina veterinaria che si dedica allo studio delle malattie genetiche ha acquisito, negli ultimi anni, un’importanza sempre crescente per la salvaguardia di molte razze canine.
In particolare, nella specie canina il gruppo delle malattie genetiche che colpiscono l’occhio nelle sue varie strutture (retina, cristallino, ecc.) risulta di primario interesse, sia per il numero molto elevato di malattie annoverato in questo gruppo, sia per l’elevata diffusione che alcune di queste malattie hanno raggiunto in alcune razze, sia per la mancanza, in molti casi, di terapie efficaci. Inoltre, le malattie genetiche dell’occhio sono razza-specifiche; ciò significa che le mutazioni responsabili di malattie clinicamente simili hanno cause genetiche alla loro base molto differenti. Ne è un chiaro esempio la PRA (Atrofia Progressiva della Retina), che è una malattia che, pur manifestandosi con sintomi clinici simili in tutte le razze, ha basi genetiche totalmente differenti nelle diverse razze riconosciute come affette.

Lo studio delle malattie genetiche assume pertanto un’importanza imprescindibile per la loro eradicazione dalle nostre razze canine. Infatti, qualora la causa genetica di una malattia sia conosciuta, può essere eseguito un test del DNA, in modo da programmare in modo oculato gli accoppiamenti corretti, finalizzati ad evitare la generazione di prole malata.
Da qui si desume l’importanza del ruolo degli allevatori, che possono fornire, sottoponendo i propri cani al test per le malattie ereditarie conosciute, la base per potere investigare le mutazioni responsabili delle malattie genetiche nelle varie razze.
La fondamentale collaborazione in questa direzione può essere fornita anche in altri modi. Il primo di questi è mettendo a disposizione i soggetti con caratteristiche note per studi riguardanti malattie non ancora definite per quanto concerne le mutazioni genetiche che le determinano. Per fare ciò è ovviamente importante la sensibilizzazione attraverso il club di razza.
In questo modo, quando nuovi studi riuscissero ad evidenziare la causa genetica alla base di una malattia ereditaria, l’allevatore potrà decidere di impostare i suoi piani di accoppiamento in modo tale da evitare la generazione di animali malati. Allo stesso tempo, l’allevatore potrà usare in modo appropriato anche animali malati o portatori senza generare prole malata. E’ questo il caso delle malattie genetiche a carattere recessivo, dove la malattia si manifesta quando entrambi gli alleli dell’animale sono malati. Nel caso di malattia a carattere recessivo, sia l’animale malato che l’animale portatore o carrier (cioè con uno solo dei 2 alleli malati) possono essere usati nei piani di accoppiamento, senza incorrere nel rischio di originare prole malata per quella malattia.


le malattie generiche del cane