ABC dello sleddog

A: Addestramento, è fondamentale per praticare lo sleddog o qualunque altra attività su neve e terra, esso prevede un insegnamento dei comandi e un abitudine dei cani alla resistenza e disciplina. Generalmente si inizia già in tenera età abituando il cucciolo sui campi di gara a correre libero vicino alla slitta.

B: Booties, i famosi stivaletti fatti in stoffa impermeabile o pile che vengono messi ai piedi dei cani per salvaguardarli da tagli e geloni causati dal ghiaccio.

C: Capomuta, detto più comunemente “leader”, è il cane più ubbidiente e intelligente, non sempre il capobranco, che ha con il musher un particolare rapporto di feeling e comprensione dei comandi.

D: Desire to run, il desiderio innato di correre e tirare, che dovrebbe essere intrinseco nell’indole del Siberian Husky e sulla base del quale è stato selezionato prima dai Ciukci e poi dai mushers che lo hanno allevato.

E: Equilibrio, bisogna imparare a tenerlo sulla slitta perché nelle curve si rischia di cadere se non siamo ben allenati, le tecniche dello sci si adattano perfettamente anche allo sport dello sleddog.

F: Fimss, Federazione Italiana Musher e Sleddog Sport, nata il 18 maggio 2003 come organismo di coordinazione affiliato Coni, raccoglie al suo interno quasi tutti i clubs italiani di sleddog. Si propone di divulgare e promuovere lo sleddog in tutta Italia.

G: Gare, esistono diverse gare che si svolgono sia sul territorio nazionale che in Alaska o in altri paesi d’Europa. La prima gara per cani da slitta che è stata istituita, nel 1908, è la All Alaska Sweepstakes, su un percorso di 408 miglia da Nome a Candle. In Italia abbiamo l’Alpirod e tante altre gare. In Europa si svolgono, oltre le gare nazionali di ogni paese, anche i campionati europei e mondiali. In Alaska invece si corre la mitica Iditarod, in ricordo della famosissima corsa del siero, sulle traccie appunto del tragitto che Leohnard Seppala, in collaborazione con altri mushers della zona, percorse per portare in tempo a destinazione il vaccino contro la difterite.

H: Handle bar, è l’impugnatura della slitta, da tenere sempre ben salda, soprattutto quando si scende dai pattini per aiutare i cani correndo affianco alla slitta.

I: Imbragatura, sono i finimenti del cane, che gli servono per essere attaccato alla linea di traino e per tirare. Ne esistono ormai di tutti i tipi e tessuti.

J: John Johnson, detto Iron Man, il musher che nel 1910 vinse per la prima volta con una muta di cani siberiani la All Alaska Sweepstakes.

K: Kart, è un carrello a tre o quattro ruote che serve ad addestrare i cani in assenza di neve.

L: Linea di traino, la cima che collega la slitta con il leader e a cui sono attaccati tutti gli altri cani per mezzo di linee più corte.

M: Musher, il conduttore della slitta.

N: Neckline, utilizzata per unire il collare dei cani alla linea centrale di traino e i collari dei due leaders insieme.

O: Ordini, o comandi, si danno ai cani per guidare la slitta, il carrello o la bicicletta. Il comando iniziale per partire è Go o Mush, con il comando Haw si gira a sinistra, quello per girare a destra invece è Gee. Con il comando Ahead si ordina ai cani di proseguire dritto, mentre con i comandi Come gee e Come haw si ordina un inversione di 180° rispettivamente a destra o a sinistra.

P: Pulka, è uno slittino trainato da un cane, che prevede uno sciatore di fondo attaccato con una linea.

Q: Quick release, lo sganciamento rapido dei moschettoni che uniscono i cani alle linee, per permettere di liberare il cane anche con una sola mano in caso di necessità.

R: Razze, le razze riconosciute con cui correre in slitta nella categoria Fci sono fondamentalmente quattro, il Siberian Husky, l’Alaskan Malamute, il Samoiedo e il Groenlandese. Per tutte le altre esiste la classe Open.

S: Slitta, è il mezzo di trasporto su neve trainato dai cani, quella classica è fatta in legno, ma adesso esistono modelli fabbricati in vari materiali più leggeri e resistenti come alluminio o carbonio. Ci sono modelli per gare sprint e gare di media e lunga distanza, variano per lunghezza e peso a seconda del numero di cani trasportabili nella sacca.

T: Trotto, è l’andatura tipica del traino dopo il galoppo iniziale di partenza. Può essere più o meno sostenuto a seconda della stanchezza dei cani, della loro voglia di correre e dell’incitamento del musher.

U: Uno sport non per tutti, perché non è un gioco guidare una muta di più di 4/5 cani, non ci si può improvvisare, bisogna iniziare piano piano, essere allenati e avere un minimo di esperienza. Attività più semplici sono il Canicross e il Dogbike sempre che queste siano svolte con non più di due cani. Lo Sleddog è comunque un’attività meravigliosa che porta il conduttore a stretto contatto con la natura e in simbiosi con i propri compagni a quattro zampe.

V: Velocità, il Siberian Husky è senza ombra di dubbio il cane da slitta più veloce tra le razze nordiche, all’epoca della corsa all’oro in Alaska esso venne notato proprio per i tempi eccellenti ottenuti in gara, nonostante la taglia e il peso fosse la metà dei cani usati comunemente allora. Quando per la prima volta William Goosak li importò dalla Siberia e li iscrisse alla seconda edizione della All Alaska Sweepstakes tutti i presenti li derisero affibbiandogli il nome di “piccoli topi siberiani”, nelle scommesse vennero dati 100 a 1 e lasciarono tutti di stucco quando al traguardo conquistarono il terzo posto a pochissima distanza dai primi piazzati senza dimostrare nessuna fatica apparente all’arrivo, mentre i cani di Scotty Allan e J. Berger erano a pezzi.

W: Wheel dogs, i cani ruota, quelli più forti, che vengono attaccati più vicini alla slitta e che fanno quindi il lavoro più pesante. All’interno della muta ci sono poi i Team dogs, cani a cui non viene assegnato nessun compito particolare ma che fanno squadra. Più su ci sono gli Swing dogs, i cani altalena, sono i cani posizionati immediatamente dietro ai leaders, tengono il ritmo e la velocità imposta da essi, conoscono i comandi e possono prendere il posto del leader in caso di bisogno.

Y: Yukon, uno dei posti più belli in Alaska dove lo sport dello sleddog è nato e da dove poi si è diffuso in tutto il mondo.

X: X-cross e H-cross, i due modelli di imbraghi disponibili per il cane da slitta, si differenziano per la modalità costruttiva a seconda che l’imbrago formi una X o una H sul dorso del cane.

Z: Zone dove praticare lo sleddog, in Italia abbiamo piste sugli appennini e sulle Alpi.